PERCHE INVESTIRE NEL SETTORE IMMOBILIARE NELLA REPUBBLICA DOMINICANA?
by Fabrizio Unali
La Repubblica Dominicana si trova nel Mar dei Caraibi, circondata da un lato dal Mare dei Caraibi stesso e dall’altro dall’Oceano Atlantico. L’isola accoglie con favore gli investimenti stranieri in molti settori, anche in campo immobiliare. La valuta nazionale è il Peso dominicano. Il governo della Repubblica Dominicana è democratico viene eletto ogni quattro anni. Gli stranieri possono investire in beni immobiliari nella Repubblica Dominicana e godere dei benefici della piena proprietà. Il diritto di proprietà si acquisisce non appena effettuato l’acquisto. L’isola spagnola, seconda per dimensioni nel Mar dei Caraibi dopo Cuba con 110.000 kilometri quadrati, raccoglie la Repubblica Dominicana (49.000 kilometri quadrati / 10 milioni di abitanti) e Haiti (27.000 kilometri quadrati / 9 milioni di persone). Aggiungere altri circa cinque milioni di turisti all’anno.
L’economia dominicana gestisce circa 7,5 miliardi di dollari l’anno, più un altro miliardo di dollari l’anno dal suo settore informale e, un altri 2 miliardi di dollari l’anno inviati da espatriati. Gli Stati Uniti rappresentano l’80% della Repubblica Dominicana, con imprese formali e informali, import/export. Haiti, è il paese più povero del continente sotto a US $ 1,0 miliardi anno.
La Repubblica Dominicana ha una storia relativamente breve di 166 anni in stile di vita indipendente e repubblicano. L’isola Spagnola fu la prima ad essere scoperta da Cristoforo Colombo nel 1492. E ‘stata governata dalla Spagna fino al 1804, quando Haiti ha iniziato la sua lotta per l’indipendenza (seconda dopo gli Stati Uniti), e occuparono tutta l’isola fino all’indipendenza nel totale nel 1844. Si voltò verso la Spagna nel 1863 ma ha combattuto e ha vinto di nuovo pienamente l’indipendenza nel 1865. Da allora, una lunga serie di dittature, sino alla fine del 20 ° secolo.
Fino agli inizi degli anni ottanta, gli investimenti immobiliari si concentravano per lo più nelle città di Santo Domingo e Santiago de Los Caballeros, che raccolgono più della metà della popolazione, in seguito ha avuto inizio il boom turistico della metà degli anni Ottanta, principalmente nella costa nord (250 chilometri a nord ovest di Santo Domingo, a meno di 100 chilometri da Santiago, la seconda città) e Boca Chica / Juan Dolio / La Romana (150 km ad est di Santo Domingo) ed in Punta Cana, 250 km a est della capitale. Nel corso degli ultimi 25 anni, circa i due terzi dell’economia è legata al turismo ed agli investimento immobiliare soprattutto con la realizzazione di beach resort e multi-hotel. L’altro terzo di gated-communities con campi da golf, ville e appartamenti. Ad esempio, nel distretto di Punta Cana, il 15% delle strutture residenziali di classe media si trova al di fuori del gated-communities.
SETTORE IMMOBILIARE IN REPUBBLICA DOMINICANA
I prezzi di appartamenti e case vacanza partono da circa $75,000 / 250,000 ad unità. Gli spazi commerciali da circa $ 35 per metro quadro, I terreni da circa $75 / 100 per metro quadro.
Dalla fine degli anni ’90, il boom immobiliare è cresciuto ancora del 5% circa principalmente nella costa est e nord-est. In particolar modo nel distretto di Punta Cana, con un tasso di crescita impressionante di oltre il 15% (al 2007) con più di 7 miliardi di dollari già investiti in hotel e sviluppo urbano, si prevede un’ulteriore ripresa dal 2012.
Proprietà immobiliare : Si acquisisce la proprietà di un immobile mediante atto notarile, l’atto si trascrive al “Tribunal de Tierra” della provincia in cui si trova l’immobile, nell’arco di 5 /6 mesi il “Tribunal de Tierra” rilascia al nuovo compratore un Certificato di Titolo a suo Nome (certificato catastale).
Spese: Parcella notarile circa 1,000/ 1500 Us$ ed il 3% del valore dichiarato della proprietà.
Imposte annuali: Tutti gli immobili che non superano il valore di 6.000.000 di Pesos equivalente a 125.000 Euro circa sono esenti da imposte.
(Per chiarimento diciamo che le imposte si pagano in funzione del tipo di casa e non sul cumulo del valore delle proprietà possedute. Ex se una persona è proprietaria di 10 immobili il cui valore individuale non supera i 6 milioni di Pesos ( circa 125.000 euro) questi non paga nulla.
Opportunità di investimento nella Repubblica Dominicana
I quindici paesi caraibici che hanno sottoscritto l’accordo di liberalizzazione commerciale Carifom, hanno siglato anche un accordo economico con la Comunità europea, denominato in inglese EPA, che offre alle esportazioni caraibiche accesso immediato al mercato UE e viceversa.
L'accordo di associazione economica fra la Comunità europea e i paesi Carifom è stato negoziato fra il 2004 e il 2007 nel rispetto delle regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
I settori interessati dall’accordo EPA sono: servizi, turismo, agroindustria e libere professioni.
Gli obiettivi più importanti raggiunti grazie a questo accordo sono:
creazione di un mercato di libero commercio fra l'Europa e i paesi che compongono il Carifom
possibilità di utilizzare materie prime provenienti da qualsiasi parte del mondo per produrre abbigliamento e prodotti industriali da esportare in Europa
libertà nell’esercizio della professione per le seguenti categorie: medici, infermieri, avvocati e consulenti professionali.
L'EPA favorisce il rispetto degli standard di lavoro e ambientali nei Caraibi, aiutando gli importatori locali a seguire gli standard europei e internazionali.
L'accordo offre anche maggiori garanzie agli investitori stranieri per quanto riguarda la proprietà intellettuale e la protezione dei marchi.
A partire dal 2009, la Repubblica Dominicana può quindi esportare in Europa senza dazi doganali e altre limitazioni. Questo le consente di entrare a far parte del ristretto gruppo di sei paesi che godono di accordi di libero commercio sia con gli Stati Uniti che con la Comunità Europea.
Grazie a questa posizione privilegiata, la Repubblica Dominicana è oggi un’interessante base per gli investitori internazionali.
Inoltre le esportazioni delle Zone franche mantengono il trattamento preferenziale autorizzato dall’OMC fino al 2015.
L’International Finance Corporation del Gruppo Banca Mondiale nel rapporto annuale Doing Business 2009 ha inserito per la prima volta la Repubblica Dominicana fra i dieci paesi virtuosi in termini di riforme realizzate e miglioramento del “business climate” (riduzione tempi e costi necessari per avviare un’attività imprenditoriale, semplificazione del sistema fiscale, informatizzazione del sistema doganale).
La Repubblica Dominicana nel 2007 ha effettuato importazioni per più di 15,000 milioni di dollari.
L'incremento delle esportazioni dominicane nel 2007 è stato del 52%, mentre nel 2008 del 59%.
I principali prodotti esportati dalla Repubblica Dominicana sono: ferro e acciaio, nichel, cemento grigio, zucchero crudo di canna, cacao in grano organico, sigari, rhum di canna di zucchero e banane fresche.
Le vendite di tabacco, caffè e zucchero sono passate da 0.7 milioni di dollari a 12.3 milioni (+1.638%).
Legge sugli investimenti esteri
Per regolamentare gli investimenti esteri, nel 1995 la Repubblica Dominicana ha adottato la legge 16-95 che consente il rimpatrio:
degli utili dopo il pagamento delle imposte
del capitale investito
delle somme necessarie per i pagamenti delle royalties risultanti dai contratti di trasferimento di tecnologia o di servizi tecnici.
Per beneficiare dei diritti concessi dalla legge 16-95 è necessario registrare gli investimenti presso la Banca Centrale della Repubblica Dominicana.
Gli investimenti esteri possono essere effettuati non solo nelle società dominicane, ma anche nelle succursali di imprese straniere e in aree o settori prima proibiti.
Oggi gli investimenti stranieri hanno proibizioni o limitazioni solo nei seguenti casi:
rifiuti tossici pericolosi raccolti e non prodotti nel paese
altre attività che danneggiano l'equilibrio ambientale o della salute pubblica
produzione di materiale e macchinari vincolati con la difesa e sicurezza nazionale.
Principali settori di destinazione degli Ide
La Repubblica Dominicana dispone di numerose materie prime, ma non ci sono i macchinari, le fabbriche e le tecnologie necessarie a lavorare e finire i prodotti con adeguati standard qualitativi.
I settori che offrono maggiori opportunità agli investitori internazionali sono: tessile, produzione artigianale, calzature, mobili, settore farmaceutico, settore tecnologico, macchinari industriali, agroindustria, energie rinnovabili e alternative.
Paesi come l'Italia - importante esportatore di caffè e cacao; con una grande tradizione nel settore alimentare; in grado di apportare innovazione tecnologica e valore aggiunto - possono contribuire a formare una piattaforma agroindustriale nella Repubblica Dominicana per approfittare delle potenzialità degli accordi di Libero Commercio.
Il settore energetico beneficia di forti agevolazioni previste da leggi specifiche. Il regolamento della legge 570 - 7 per il decreto 202 - 08, offre esenzioni fiscali e doganali agli investimenti nell'energia rinnovabile (in particolare quella solare ed eolica).
Accordi vigenti tra Italia e Repubblica Dominicana
Accordo Commerciale (12 marzo 1954)
Accordo sul trasporto (9 maggio 1978)
Accordo di cooperazione per lo sviluppo (18 gennaio 1999)
Accordo per la promozione e protezione degli investimenti (12 giugno 2006)
Accordo di cooperazione culturale e scientifica (5 dicembre 2006).
Fonte: CONDEX - Consejo Nacional para las Comunidades Dominicanas en el Exterior.
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