OGGETTO: CITTA’ LOS FLORES
La città del futuro dovrà essere amica degli anziani. Un auspicio, ma anche una necessità visto che entro il 2020 il numero delle persone con più di 65 anni supererà nel mondo quello dei bambini con meno di 5 anni e nel 2040 in Italia il 43% della popolazione sarà over 65. Le città ne devono tenere conto e dovranno quindi essere sempre più capaci di accogliere una popolazione che invecchia, facendosene carico delle esigenze.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha fatto un programma dal titolo: “Age-friendly Cities” per spingere le città ad attuare cambiamenti fisici e sociali nel contesto urbano che favoriscano la qualità di vita delle persone più anziane. Troppo spesso quando si parla di anziani si tende a affrontare il problema in termini sanitari. Invece gli anziani di domani hanno un’alta scolarizzazione, useranno lo smart phone, avranno solo le disabilità legate all’età.
Quello di cui davvero gli anziani hanno e avranno sempre più bisogno è di servizi di supporto per poter continuare a partecipare alla vita sociale delle città. Dare la possibilità di uscire senza pericolo vuol dire incrementare le possibilità di socializzazione.
Come spiega Ryuta Kawashima, celebre neuro-scienziato giapponese:
«La cosa più importante per invecchiare bene è stare con gli altri, fare sport, massimizzare i momenti di svago e socializzazione. E per questo è fondamentale avere una mobilità efficiente, inclusiva verso gli anziani, che permetta loro di andare al cinema, a teatro, dagli amici».
Pertanto pensiamo che la soluzione migliore sia creare una città anche per le persone anziane dove possano integrarsi facilmente poiché libera da barriere architettoniche, pericoli di bullismo, pericoli di rapine ecc. Inoltre tutti gli abitanti, anziani compresi, della città dovranno partecipare attivamente, per il contributo che ciascuno sarà in grado di dare, alla vita sociale della comunità.
Karin L. Samounigg
President
DAURIN Limited
Manchester, 18 maggio 2013
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